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Si parte! In tanti lo fanno, ogni giorno. Ma quando l’andare diventa cammino? Cosa ci vuole perché lo spostarsi, più che un terremoto interiore, diventi un importante passaggio della vita? Lo dicono in tanti: «La vita è come un pellegrinaggio tra terra e cielo». Ma spesso ciò che fa la differenza sono le scorte che riusciamo a mettere nella nostra sacca del pellegrino.
Molti di quelli che preparano il cammino pensano: «Ciò che conta è il cuore, è lì che si decide il "santo viaggio"». E altri diranno: «Il Vangelo dice di partire senza portare borsa, sacca e sandali». Ed è tutto vero. Ma poi io mi guardo intorno e penso ai tanti pellegrinaggi possibili, alle mille sfumature di cammino che la vita riserva e mi dico che forse quel salmo e quel Vangelo intendevano solo una cosa: «Nel cammino che la vita vi chiederà di fare non appesantitevi, non caricatevi del superfluo, non stringete mille sicurezze. Nella sacca del vostro cuore fate di tutto per custodire l'essenziale: nutritelo, alimentatelo, fate in modo che vi trasformi».
I PIEDI DEL PELLEGRINO
(tratto dall’Omelia di Benedetto XVI,
13 aprile 2006)
Dio ama la sua creatura, l'uomo; lo ama anche nella sua caduta e non lo abbandona a se stesso. Egli ama sino alla fine. Si spinge con il suo amore fino alla fine, fino all'estremo: scende giù dalla sua gloria divina. Depone le vesti della sua gloria divina e indossa le vesti dello schiavo. Scende giù fin nell'estrema bassezza della nostra caduta. Si inginocchia davanti a noi e ci rende il servizio dello schiavo; lava i nostri piedi sporchi, affinché noi diventiamo ammissibili alla mensa di Dio, affinché diventiamo degni di prendere posto alla sua tavola – una cosa che da noi stessi non potremmo né dovremmo mai fare. Dio non è un Dio lontano, troppo distante e troppo grande per occuparsi delle nostre bazzecole. Poiché Egli è grande, può interessarsi anche delle cose piccole. Poiché Egli è grande, l'anima dell'uomo, lo stesso uomo creato per l'amore eterno, non è una cosa piccola, ma è grande e degno del suo amore. La santità di Dio non è solo un potere incandescente, davanti al quale noi dobbiamo ritrarci atterriti; è potere d'amore e per questo è potere purificatore e risanante.
Dio scende e diventa schiavo, ci lava i piedi affinché noi possiamo stare alla sua tavola.
PREGHIERA DEL PELLEGRINO
O Dio, che hai portato fuori il tuo servo Abramo dalla sua città, proteggendolo in tutte le sue peregrinazioni, che sei stato guida del popolo ebraico attraverso il deserto, e che hai guidato i Magi con l’aiuto della Stella, ti chiediamo di custodirci, noi tuoi servi, che per amore del tuo nome andiamo pellegrini a Roma. Sii per noi compagno nella marcia,
guida nelle difficoltà, sollievo nella fatica, difesa nel pericolo, albergo nel cammino, ombra nel calore, luce nell’oscurità, conforto nello scoraggiamento e fermezza nei nostri propositi perché, con la tua guida, giungiamo sani e salvi al termine del cammino e, arricchiti di grazia e virtù, torniamo illesi alle nostre case, pieni di salute e di perenne allegria.
San Rocco pellegrino, prega per noi. Maria, Madre di Dio, prega per noi. Amen